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“La Gioia del Sapere: La Resilienza di Massimina Monti”

Aggiornamento: 25 nov 2023








Nel mondo della letteratura autobiografica, esistono storie che vanno al di là delle parole stesse. Talvolta emergono da un grido impellente e profondo che sprigiona la voglia di raccontare lo spessore di determinati racconti. Ancor di più, esse evidenziano il sottile filo rosso dell’essere donna, ancor prima di essere resilienti.

Le pagine dell’autobiografia, “La Gioia del Sapere”, dell’autrice ischitana Massimina Monti, edito da Valentino Editore, casa editrice di Ischia, capitolo dopo capitolo, non solo tracciano il filo sottile del suo essere resiliente, ma ancor di più, ne evidenziano il coraggio che, unitamente alla sua solarità, le permette e le ha permesso di intrecciare la sua vita con quanti hanno avuto modo di incontrarla e conoscerla.


La resilienza dell’autrice ischitana è palpabile non solo dalla sua condizione di diversa abilità, con cui da sempre vive e convive dalla nascita, ma si contraddistingue anche per il fatto di essere isolana. Un libro toccante che tratta l’impegno di vivere la vita dignitosamente per lasciare il trionfo sulla disabilità, trasformandola al pari della normalità, uno sguardo privilegiato tra anima e mente dell’autrice, che ci apre scenari di vita vissuta con coraggio e determinazione.

La determinazione che in un’intervista abbiamo strappato all’autrice dell’isola più bella del mondo.



Benvenuta, Massimina.


<<Da dove nasce l’idea e il desiderio di scrivere un libro? Tra l’altro, scritto in un modo particolare, ci racconti come?>>




Mi chiamo Massimina Monti, sono una donna disabile di 56 anni e da sempre, dalla mia nascita, vivo con la mia inseparabile carrozzella, oggi chiamata Sedia Rotelle. La mia patologia mi porta ad avere un alto grado di spasticità, il mio corpo dipende dagli altri, ma la mia mente no. La mia mente è da sempre il mezzo, lo strumento per sentirmi libera da tutti. Sviluppando con la stessa ciò che ritengo sia il mio carattere, non a caso so di essere abbastanza caparbia e molto ferma nei miei propositi, e sempre in cammino verso mete diverse. Questo ha fatto sì che, pur stando seduta e muovendomi su una carrozzella, viaggiassi a mille con le mie idee e con i miei progetti, nati dalla voglia di fare, dando il mio contributo alla società. Dal quale ritengo si racchiuda l’importanza e l’essenziale per dare uno scopo alla mia vita.Come una leonessa, in tutti gli anni della mia vita, ho combattuto diverse battaglie, trovando la forza non solo di raggiungere vari obiettivi, ma anche la pienezza della vita. Mi piace molto viaggiare, perché apre molto la mente e ci fa conoscere altre mentalità, altri usi, costumi e cultura. In realtà ho sempre sentito in me l’ispirazione di scrivere un libro, però non sapevo cosa scrivere. Scrissi 2 o 3 pagine e le misi nel cassetto. Dopo la morte di mio padre, le ripresi e mi misi a scrivere. Non essendo una scrittrice, è stato per me molto difficile, anche perché questo libro l’ho scritto con un programma di scrittura con un microfono,



<<Nel tuo libro citi spesso la tua infanzia, i tuoi affetti, i tuoi traguardi, raggiungi tutti con determinazione e coraggio. Ma tu, quel coraggio che hai da sempre, dove lo trovi?>>


Credo che il mio carattere solare e aperto mi abbia portato a legarmi con tutta una serie di persone che negli anni si sono legate a me, e io a loro. Alcuni di essi tutt’oggi sono i miei punti fermi. La mia forza sicuramente la prendo dai miei genitori che mi hanno fatto vivere la vita senza limiti e non mi hanno mai messa in una campana di vetro, e ho una grande fede in Dio.

Il tuo libro ha un titolo che abbraccia molti aspetti, “La Gioia del Sapere”. Secondo la tua idea, che relazione c’è fra il sapere e la diversità e viceversa?

Come ho già detto prima, mi piace conoscere, scoprire, imparare, vedere e ascoltare sempre cose nuove, per questo ho intitolato il mio libro “La Gioia del Sapere”, che sicuramente va di pari passo con la conoscenza e l’approfondimento di ciò che, oggi s’intende con la parola diversità.


<<È bellissimo il capitolo che hai dedicato alla tua amica Maria Rosaria, nell’inciso che lei quando non ti capisce subito ti esclama: “Massi, non ho capito… Non ho lavato bene le orecchie stamattina.” Un dire scherzoso sicuramente il suo, ma nella realtà cosa si prova a non essere capiti subito? Pur parlando italiano.>>


Ho intitolato un capitolo alla mia amica Maria Rosaria, perché quando l’ho conosciuto è nata subito una simpatia, poi ci siamo perse di vista. Insieme abbiamo fatto un viaggio in Sicilia, io stavo male perché quell’anno avevo saputo che mio padre aveva un tumore e quindi non stavo molto bene moralmente. Tutto in quel viaggio sembrava non girare nel verso giusto, persino il cuscino della mia sedia era troppo duro, mi faceva un male incredibile. Meno male che c’era Maria Rosaria, che mi ha aiutato sia moralmente che psicologicamente. Maria Rosaria è una ragazza molto aperta, molto intelligente e simpatica, ci assomigliamo un po’ perché anche lei è forte di carattere e anche lei quando si mette una cosa in testa finché non la ottiene, non si ferma. Anche lei come me ha difficoltà di linguaggio, cioè a volte non si capisce molto bene quello che dice. Io sono sincera, quando non riesco a capire quello che dice, la faccio ripetere finché non ho capito. Ecco da dove deriva, allora lei mi dice: “stamattina non ti sei lavata le orecchie!” E viceversa. Sicuramente i nostri linguaggi e i nostri fonemi, non del tutto fluidi, non pari ai fonemi di una persona che non ha problemi di linguaggio, destano suoni strani, che richiedono attenzione e ascolto da parte di tutti e di ciascuno.


<<Ci dici tre motivi validi per invogliare i lettori ad acquistare il tuo libro>>


Credo che leggere il mio libro aiuterà a cambiare questa mentalità assurda, che un disabile non deve fare una vita normale, perché questa mentalità esiste ancora, purtroppo. Vorrei che questo libro fosse d’esempio a tutte quelle persone negative. E poi è sempre bello leggere e apprendere storie tratte da biografie vere. Spero lo sia anche la mia.




Grazie del tuo tempo.

Puoi leggere l'articolo anche qui e ' qui

Di Maria Rosaria Ricci.


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